30 Agosto 2011
I LUPI COSTITUISCONO VERAMENTE ATTRATTIVA TURISTICA? COLDIRETTI CUNEO CHIEDE SIA RICONOSCIUTO AGLI AGRICOLTORI IL RUOLO DI CUSTODIA DEL TERRITORIO

 In questi giorni si sono nuovamente verificati una serie di attacchi alle mandrie sia ovine che bovine da parte dei lupi. Il fenomeno, che sembrava essersi attenuato lo scorso anno, si è manifestato in tutta la sua virulenza non solamente in provincia di Cuneo ma anche nelle zone di confine con la Francia, con la Liguria e nella provincia di Torino.
La Regione Piemonte ha monitorato il fenomeno. Si è verificato che negli ultimi casi della mandria dei bovini sulle montagne Monregalesi, non siano evidenti i morsi del lupo, ma il risultato non cambia nel senso che la mandria è stata decimata con degli animali finiti in un burrone. Le testimonianze dei pastori e dei malgari che sostengono di aver visto il lupo o il branco di lupi non sono tenute in considerazione dai tecnici e continua quindi una problematica che rischia di ridurre per esasperazione la presenza dell’uomo, delle mandrie e delle greggi in montagna.
“Le conseguenze per un territorio montano come il nostro saranno disastrose. Se a questo aggiungiamo – dice Marcello Gatto, presidente di Coldiretti Cuneo – che tutti ne parlano e se ne discute, nel frattempo gli attacchi continuano, l’esasperazione sale. Alcuni rappresentanti delle Istituzioni in occasione di incontri pubblici, hanno sostenuto che la presenza del lupo è foriera di richiamo turistico. Il mondo agricolo resta quando meno disorientato. Coldiretti ha sempre sostenuto che il richiamo turistico in provincia di Cuneo è generato dal territorio e dai suoi prodotti. Se la montagna dovesse essere abbandonata totalmente i rovi e le serpi non costituirebbero alcun richiamo anzi, sarebbero un deterrente di non poco conto”.
A pensarla in questo modo anche un recente comitato costituito tra Coldiretti e le Associazioni dei Consumatori.
Oltre al lupo in montagna vi sono seri problemi causati dai cinghiali, dai cervi, dai caprioli. Nessuno nega che la selvaggina sia anche un momento di attrazione turistica, ma deve essere difeso il giusto equilibrio. La presenza del lupo va quindi vista in questa ottica e quando questa diventa incompatibile con formule di sviluppo, va contenuta senza ripensamenti.
“Proponiamo alle Istituzioni un tavolo pubblico dove radunare forze politiche e sociali, amministratori e rappresentanti degli Enti e delle Istituzioni – dice Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo e Piemonte – perché è ora di uscire dalle sterili discussioni e facili dichiarazioni populistiche. Così la montagna muore. Non consentire ai margari ed ai pastori la possibilità di svolgere il loro duro lavoro, che ricade positivamente sulla collettività grazie al loro ruolo di veri custodi, è deleterio. Ho letto che il Presidente dell’ATL del Cuneese l’avv. Gianni Vercellotti ha dichiarato che i lupi valgono 20 mila turisti. Stimo troppo l’avvocato Vercellotti per pensare che la sua sia un’affermazione non ancorata a dati oggettivi e formule prospettiche. A lui riconosciamo capacità di analisi e competenze specifiche nel settore della valorizzazione turistica. Ma ci deve anche spiegare dove sono i ritorni per la vera gente di montagna e per quelle famiglie che vedono distrutti i frutti del loro lavoro? Serve un tavolo permanente prima che sino alla prossima estate ci si dimentichi del problema. Serve una analisi scientifica del fenomeno lupo e del resto della selvaggina ed un’ analisi oggettiva dell’impatto sull’economia cuneese ivi compresa quella turistica. Sono risposte che l’intera comunità provinciale deve al mondo agricolo che fino ad oggi ha custodito il territorio e l’ambiente attorno al quale si è sviluppata una offerta di eccellenze produttive a partire da quella ricettiva ed enogastronomica. La gente di montagna non può da sola pagare un prezzo così alto senza progetti e senza risposte per il futuro.”

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